Anche la Calabria potrebbe avere il suo World Trade Center e proprio a Gioia Tauro. Lo zampino della Mediterranea nel progetto passa dalla collaborazione tra l’assessore Luigi Fedele e il prof. Giuseppe Fera.
La presentazione oggi in conferenza stampa è iniziata con i saluti del rettore Pasquale Catanoso che, da economista, ha sottolineato la necessità di un deciso apporto degli investimenti pubblici in settori strategici come commercio e trasporti, proprio nel momento di crisi.
L’assessore Fedele ha inquadrato il progetto nell’ambito dell’APQ di Gioia Tauro (450 milioni di euro) che mira al rilancio della grande infrastruttura trasformandola dall’attuale porto di transhipment in un Polo logistico integrato, in grado di favorire l’intermodalità e creare un nuovo più profondo rapporto con il territorio circostante.
All’interno del programma di realizzazione del Polo logistico sono previste due azioni finalizzate a veicolare a livello internazionale il ruolo del porto:
L’APQ insieme alla ZES contribuirà ad attrarre investitori con qualificati servizi e condizioni economiche speciali.
È toccato al prof. Giuseppe Fera, responsabile scientifico del progetto, illustrare l’idea di un centro direzionale con caratteristiche di alta qualità tali da legarsi al brand universalmente riconosciuto del WTC per promuovere il territorio, conquistare nuovi interessi, attrarre investimenti e creare opportunità di business.
Il WTC si dovrà configurare sostanzialmente come un complesso di edifici in grado di ospitare diverse funzioni (uffici, spazi commerciali, sale mostre e convegni, strutture ricettive, etc..) e come un erogatore di un insieme di servizi alle aziende insediate nel polo e all’intero territorio di riferimento. L’area interessata è di 40.000 metri quadrati in grado di assumere il ruolo di amplificatore per le attività e le potenzialità della business community che gravita sul territorio, fornendo un impulso consistente alla sua crescita economica tramite la promozione e qualificazione a livello internazionale. Attualmente un migliaio di aziende calabresi esportano all’estero.
La professoressa Laura Thermes, coordinatrice del gruppo di lavoro, ha portato nel progetto le ampie conoscenze del territorio oggetto di studio del laboratorio LIDA. Attualmente alla Calabria, oltre il paesaggio, è rimasto solo il Porto di Gioia Tauro su cui puntare per uno sviluppo credibile. La realizzazione del World Trade Center rappresenta un’opportunità di riscatto per la Calabria e per le Università Calabresi.
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