La Biblioteca dell'Area di Giurisprudenza, Economia e Scienze Umane “Rodolfo De Stefano” è collocata nella prestigiosa sede del DiGiES di Palazzo Zani, recentemente ristrutturata.
Essa mette a disposizione dei propri utenti un vasto patrimonio bibliografico nei settori delle scienze giuridiche, economiche e umane, che comprende circa 50.000 volumi e 200 riviste cartacee e online.
Le sale della Biblioteca sono dotate di postazioni per l’accesso al Catalogo Unico di Ateneo e alle risorse elettroniche a cui l'Ateneo è abbonato e sono attrezzate con prese elettriche e Wi-Fi per il collegamento ad internet con i propri dispositivi.
Sono attivi i servizi di reference, consultazione, prestito, scansione e fotoriproduzione di documenti. Il Sistema Bibliotecario di Ateneo offre inoltre i servizi di document delivery e proposte di acquisto.
L’accesso a tutti i servizi è disciplinato dal Regolamento dei servizi bibliotecari.
All’interno della Biblioteca è collocata la Sezione dello Stretto, realizzata nel 2023 grazie al finanziamento ottenuto dalla Regione Calabria nell’ambito del POR Calabria FESR-FSE 2014/2020 - ASSE VI - AZIONE 6.8.3 - CUP C31B23000100002.
Codice Team della Biblioteca sulla piattaforma Microsoft Teams: y8stx20
Rodolfo De Stefano
Rodolfo De Stefano – nato e vissuto a Reggio Calabria (1912-1989) – è stato Professore ordinario di Filosofia del diritto nell’Università di Messina per più di vent’anni. Pensatore coltissimo, dal carattere schivo e dalla vita ritirata, è stato un filosofo puro o, come di lui diceva Vittorio Frosini, «per intero, senza quelle specificazioni (e limitazioni)» tipiche di gran parte dei filosofi del diritto. Considerato uno «tra i più originali, profondi e colti filosofi del diritto della sua generazione» (così Massimo La Torre), ed in contatto con i maggiori filosofi del suo tempo (un nome per tutti: Norberto Bobbio), egli ha silenziosamente ma profondamente formato ed influenzato numerosi giuristi, tra cui quelli della c.d. “Scuola del diritto” messinese, fondata da Salvatore Pugliatti, e di altre Università del Mezzogiorno. Tra le sue molte opere si segnalano Il problema del diritto non naturale (1955), ora ristampato (2017), e Per un’etica sociale della cultura (due volumi, 1954 e 1963). I suoi interessi di studio sono stati vastissimi, includendo in particolare problemi di logica, ontologia, gnoseologia e assiologia. La sua originale concezione del diritto, prendendo le distanze dall’imperativismo prescrittivo e mostrandosi sensibile ad alcuni aspetti del pensiero cristiano ed anarchico, metteva l’accento sul fine “riconciliativo” dell’esperienza giuridica. "