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12/20 maggio IX settimana della cultura: Reggio nel Ventennio

Il CeReRe, nell'ambito delle iniziative della IX settimana della cultura, ha organizzato l'apertura del Podio monumentale dell'ex Federazione fascista in Piazza del Popolo. La realizzazione del podio, quale corpo aggiunto all’edificio inizialmente destinato a Caserma dei giovani fascisti, e poi utilizzato come Casa del fascio, si inserisce nel progetto di sistemazione della Piazza delle Adunate in occasione della venuta del duce in Reggio Calabria nel 1939. Le superfici interne di questo nuovo elemento strutturale furono decorate con il mosaico parietale, realizzato con tessere in pietra e pasta vitrea, dall’artista viterbese Angelo Canevari (1901-1955) I soggetti raffigurati, così come la scelta decorativa di un ricorso all’uso del mosaico, trova rispondenza nella funzione sociale affidata all’ arte e, specificatamente alla grande pittura parietale, per il suo notevole impatto sull’immaginario collettivo e funzionale alla politica di regime. L’ utilizzo di grandi superfici si collega infatti ai nuovi problemi di spazialità e di espressione che coniugano architettura, pittura, scultura e che, se da una parte coinvolgono lo spettatore, dall’ altro attribuiscono all’artista il ruolo di “artista militante che serve un’ idea morale e subordina la propria individualità all’opera collettiva”. Prevale nelle figure del mosaico del Canevari un rilievo disegnativo che restituisce plasticità alle immagini e, sotto il profilo ideologico, asseconda le intenzioni di retorica autocelebrativa del regime, di cui sono illustre documento i mosaici realizzati dall’artista, insieme ad Achille Capizzano, per la Casa delle Armi al Foro Italico, per la quale esegue tra il 1934 ed ’35 il mosaico esterno. Per questo notevole complesso architettonico-decorativo, emblematico delle politiche e dell’ideologia del regime, progettato dall’architetto Luigi Moretti, il Canevari realizza e firma nel Viale del Foro (originariamente Viale dell’ Impero) le figure musive allegoricamente rappresentative delle attività sportive, inserite nell’ambito di un programma decorativo volto a celebrare i miti e la grandezza della Roma antica, di cui è idealmente erede la Roma fascista. L’ opera di Angelo Canevari risulta ampiamente documentata in altri interventi dello stesso complesso, come nel mosaico esterno della Biblioteca, ma anche in numerosi altri centri italiani, come Piacenza e Trecate, dove il suo nome si affianca a quello di Gino Severini e di Achille Capizzano, gli artisti più rappresentativi di un una congiuntura culturale ed artistica che interpreta gli ideali e sposa i programmi celebrativi del regime. Per la visita guidata consultare l'allegato.

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